k+a 2014.2 : Brunnen und Wasserspiele | Fontaines et jeux d’eau | Fontane e giochi d’acqua

k+a 2014.2 : Brunnen und Wasserspiele | Fontaines et jeux d’eau | Fontane e giochi d’acqua

La Svizzera è povera di materie prime, ma molto ricca di acqua. Sapevate che la superficie del nostro Paese corrisponde appena a quattro millesimi della superficie del Vecchio Continente, ma che nel suolo svizzero si trova il sei per cento delle riserve di acqua dolce dell’Europa? La Confederazione è soprannominata infatti il «castello d’acqua dell’Europa», anche perché nelle Alpi nascono i più importanti fiumi del nostro Continente. L’elisir che oggi scorre così naturalmente e quasi impercettibilmente come acqua potabile nei rubinetti delle nostre case, in tempi più remoti veniva prodotto con molta fatica per mezzo di una complessa infrastruttura. L’acqua era un bene vitale per lo sviluppo delle città, dell’artigianato e dell’industria. Non stupisce pertanto che la Svizzera vanti un ricco patrimonio di fontane e giochi d’acqua, che conobbe un primo periodo di fioritura e una notevole varietà artistica soprattutto all’inizio dell’epoca moderna. Queste piccole architetture, che in passato risplendevano come simboli del potere e della ricchezza cittadini, rappresentano ancora oggi degli elementi di attrazione turistica.

In questo numero vi invitiamo a un viaggio nel «sottosuolo» alla scoperta dell’infrastruttura idrica di una città medievale, oppure ad ascoltare le storie che presiedono alle fontane riccamente ornate con figure, situate in diverse città della Svizzera tedesca e romanda. Altrettanto degne di nota sono le fontane ideate da artisti contemporanei per lo spazio pubblico, che godono di grande popolarità e rappresentano, in città come Basilea e Berna, un apprezzato punto di incontro per la popolazione.

 

Essay | Essai | Saggio
Axel Christoph Gampp
Wasserfälle als Wasserspiele
Eine kulturgeschichtliche Entwicklung mit Schweizer Zutaten

Riassunto
Le cascate come giochi d’acqua
Il contributo ripercorre uno sviluppo che si estende dal barocco ai giorni nostri e che pone al centro dell’attenzione la cascata. In un primo tempo, venne trasferita dalla natura al giardino, dove il suo inedito carattere artificiale ottenne un nuovo significato. Dall’inizio del XVIII secolo un mutato approccio alla natura riportò le cascate naturali, in particolare quelle della Svizzera, al centro dello sguardo e soprattutto delle impressioni suscitate dalla visione. Il desiderio di perpetuare la gioia generata da questi sentimenti portò a reintegrare la cascata nei giardini, in forma apparentemente naturale, spesso insieme a rocce artificiali e alla tradizionale casa svizzera. Questo connubio divenne addirittura canonico, fino a inserire a forza nello schema anche la natura vera, come dimostra l’esempio della cascata del Giessbach. Tutte le fasi di questo sviluppo hanno visto coinvolti in misura decisiva anche numerosi svizzeri. Il rapporto tra natura e architettura è raramente così stretto come quando l’uomo si confronta con la cascata, spesso e volentieri trasformandola in un gioco d’acqua.

 

Dossier 1
Simon Baur
Altes Wasser in neuen Schläuchen
Zeitgenössische Künstlerbrunnen erfreuen sich grosser Beliebtheit

Riassunto
Fontane d’artista contemporanee
Le fontane d’artista rappresentano un genere specifico di intervento nello spazio pubblico. Il loro aspetto, la loro creazione e la loro diversità rispetto al concetto tradizionale di fontana le rendono particolarmente attraenti. Offrono inoltre un divertimento acquatico per i bambini, animano le piazze e provocano talora accese discussioni, come attestano le fontane create da Meret Oppenheim e Roman Signer. Anche quando la crescita di alghe e muschio o la presenza di tracce di usura e invecchiamento vengono accettate dall’artista – come nell’esempio di Katja Schenker – le fontane vanno tutelate e curate, richiedendo particolari attenzioni da parte delle autorità cittadine. Sarebbe peraltro auspicabile incoraggiare la creazione di fontane d’artista, dal momento che rappresentano un ottimo connubio tra arte e quotidianità, oggetto d’uso ed estetica. Esse facilitano inoltre l’incontro con il pubblico, poiché rendono possibile un approccio più disinvolto rispetto alle opere esposte nei musei.

 

Dossier 2
Tiziana Andreani
Les fontaines néoclassiques veveysannes
L’égyptomanie de Michel-Vincent Brandoin

Riassunto
Le fontane neoclassiche di Vevey
Fra il 1772 e il 1778 due fontane in stile tardo neoclassico per il Paese di Vaud vengono disegnate dall’artista Michel- Vincent Brandoin ed eseguite dal marmista Jean-François Doret a Vevey. Sono caratterizzate in particolare da ornamenti di ispirazione egizia, che consentono di attribuire a Brandoin anche un’altra fontana, realizzata a Losanna. L’egittomania dell’artista vodese testimonia della sua conoscenza e padronanza degli usi in voga nel suo tempo oltre i confini nazionali. Dopo aver conseguito una formazione e compiuto diversi soggiorni nelle capitali europee, Michel-Vincent Brandoin rinnova il vocabolario formale e ornamentale delle realizzazioni monumentali nella regione del Lemano. Se dopo la sua morte, l’impiego di elementi egizi scompare dalla scultura vodese, il modello di fontana con obelisco coronata da un’urna rimane a tutt’oggi un’illustre testimonianza.

 

Interview | Interview | Intervista
Mascha Bisping
Den Orten Identität verleihen
Christian Stauffenegger über die ästhetische und symbolische Bedeutung von Wasser in der Stadt, die Entwicklung der Wasserspiele vor dem Bundeshaus und die guten Gründe dafür, warum bei der Gestaltung des öffentlichen Raums Zurückhaltung meist besser ankommt als grosse Gesten.

 

Dossier 3
Simona Martinoli
Piacevole stupore
Le fontane di Pierino Selmoni

Riassunto
Il tema della fontana è particolarmente congeniale allo scultore ticinese Pierino Selmoni (*1927), artista che ha sempre dimostrato un’eccellente padronanza delle tecniche scultoree con svariati materiali, unita a una spiccata vitalità espressiva. Lo spirito creativo dell’inventore ha condotto a risultati sorprendenti e originali, a partire dalle fontane ludiche degli anni Sessanta del XX secolo per edifici pubblici, nate in collaborazione con gli architetti Dolf Schnebli e Hans Peter Baur, alla Fontana mobile per la Posta centrale di Bellinzona (1985) o alla più recente Fontana Primavera per il quartiere Trio a Dietikon (2008) che muta aspetto e colore a dipendenza dell’incidere della luce.

 

Interview | Interview | Intervista
Michael Leuenberger
Kunst und Architektur – eine Einheit
Drei Fragen an den Architekten Hans Peter Baur

 

Dossier 4
Benno Schubiger
Die Renaissance-Figurenbrunnen in Solothurn
Wasser in einer Schweizer Kleinstadt zur Neuzeit

Riassunto
Le fontane rinascimentali con figure a Soletta
Le vie del ben conservato nucleo storico di Soletta vantano cinque fontane realizzate fra il 1548 e il 1588, ossia nell’arco di esattamente quarant’anni. Le fontane venivano alimentate da tubature lignee con acqua proveniente da sorgenti situate a nord della città. Oggi come allora le colonne e le figure policrome delle fontane rappresentano un richiamo artistico e rilevano l’importanza fondamentale dell’acqua potabile, che all’epoca veniva ancora attinta alle fontane pubbliche. Per la creazione di queste sculture manieriste le autorità cittadine fecero appello a scultori specializzati di Neuchâtel e Friburgo, quali Laurent Perroud, suo figlio Jacques e Hans Gieng. Nel tardo XVIII secolo le vasche originarie, costituite da lastre di pietra, furono sostituite da vasche monolitiche improntate allo stile Luigi XVI in voga all’epoca, che nel XIX secolo diventarono uno dei principali prodotti di esportazione verso altre città svizzere.

 

Dossier 5
Isabelle Brunier
Les fontaines urbaines de Genève
Une histoire d’eau, pas toujours claire !

Riassunto
Le fontane cittadine di Ginevra
Le fontane ginevrine hanno una lunga storia risalente al Medioevo. La tipologia più antica, caratterizzata da un vasca ottagonale e da un pilastro centrale, si è perpetuata soprattutto nella sua versione classica, inaugurata dall’architetto bretone Joseph Abeille all’inizio del XVIII secolo. Alimentate dapprima tramite la captazione delle sorgenti, vengono dotate negli anni 1710-20 di un sistema di pompaggio mediante una macchina idraulica realizzata dallo stesso Abeille. Grazie ai progressivi miglioramenti tecnici, nel XIX secolo la rete di fontane poté essere estesa attraverso l’aggiunta di nuovi punti d’acqua, creati in forma di edicole di vario stile e ispirazione o come semplici fontane a colonnina. Dal 1886 le nuove Forze motrici ginevrine resero possibile l’approvvigionamento idrico diretto dei nuclei abitativi in continua crescita, soppiantando la necessità di recarsi alle fontane. Queste ultime, comunque conservate, ottennero lo statuto di monumenti, che con la loro presenza continuano a decorare e animare le piazze della città.

 

Dossier 6
Armand Baeriswyl
Wie der Chindlifresser zu seinem Wasser kam
Trinkwasserversorgung und Speisung der Brunnen in der Stadt des Mittelalters und der Frühen Neuzeit am Beispiel von Bern

Riassunto
L’approvvigionamento di acqua potabile nella città di Berna nel Medioevo e all’inizio dell’epoca moderna
Nell’ambito dell’ondata di fondazione di nuove città tra il 1150 e il 1350 nacquero numerose località in cui un elevato numero di persone convivevano in uno spazio ristretto. Per il buon funzionamento delle città ebbe un ruolo di primo piano lo sviluppo di un’infrastruttura – in particolare per l’approvvigionamento di acqua potabile tramite fontane – che nello stesso tempo rappresentava un simbolo del potere e della ricchezza cittadini. Il caso della città di Berna offre una testimonianza esemplare per illustrare questa infrastruttura, l’organizzazione dell’approvvigionamento di acqua potabile e l’alimentazione delle fontane.

 

KdS | MAH | MAS
Sabine Sommerer und Axel Gampp
Der Bezirk Waldenburg
Die Kunstdenkmäler des Kantons Basel-Landschaft IV

Ende Oktober erscheint der vierte Band der Kunstdenkmäler des Kantons Basel-Landschaft. In dem längst fälligen Desiderat stellen die beiden Autoren Sabine Sommerer und Axel Gampp die 15 Gemeinden des südlichsten Kantonsteils systematisch vor.

 

KdS | MAH | MAS
Regine Abegg, Peter Erni, Alfons Raimann
Rund um Kreuzlingen
Die Kunstdenkmäler des Kantons Thurgau VIII

 

KdS | MAH | MAS
Ferdinand Pajor
KdS-Band «Die Stadt Zürich V. Die Ausgemeinden der Stadt Zürich bis 1860» jetzt auch als elektronisches Buch verfügbar

 

Publikationen der GSK | Publications de la SHAS | Pubblicazioni della SSAS
Schweizerische Kunstführer Serie 95
Die erste Serie 2014 der Schweizerischen Kunstführer wird im Sommer an die Abonnentinnen und Abonnenten verschickt. Ein Blick auf die einzelnen Hefte zeigt die Vielfalt der Themen.

 

Aktuell | Actuel | Attualità
GSK-Exkursion zu zwei Gärten und Orangerien am Thunersee

 

Aktuell | Actuel | Attualità
Zum Abschied von Anne Nagel aus der Redaktionskommission

 

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Billet du président
Von Tradition, Innovation und von Werten

 

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Public diplomacy im Sinne des Kulturerbes der Schweiz
Eine Rückschau auf die Jahresversammlung in Solothurn
Die Aarestadt Solothurn war Schauplatz der diesjährigen Jahresversammlung der GSK. Die Generalversammlung stand unter der kundigen Leitung von Benno Schubiger, dem Präsidenten der GSK. Eine Zusammenfassung des Tages.

 

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Zum Tod von Prof. Dr. Andreas Tönnesmann (1953–2014)

 

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Flandern – europäische Geschichte und grosse Kunst

 

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- Conserver ou démolir ? Le patrimoine bâti à l’aune de l’éthique
- Gartenwege der Schweiz

 

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Prezzo
CHF 25.00
Prezzo membri SSAS
CHF 17.00
Tipo:
Buch
Illustrazioni
124
Numero pagine
80
Autori
Diverse
Numero articolo
K+A-2014.2
Lingua
Italienisch
Data di uscita
ISBN
978-3-03797-129-1
Casa editrice
Gesellschaft für Schweizerische Kunstgeschichte