k+a 2014.3 : Wein und Weingüter | Vins et vignobles | Vino e tenute viticole

k+a 2014.3 : Wein und Weingüter | Vins et vignobles | Vino e tenute viticole

Il motto «A tavola» delle Giornate europee del patrimonio di quest'anno, che si svolgono il 13 e 14 settembre, ha indotto la redazione di Arte + Architettura in Svizzera ad approfondire i temi legati alla viticoltura e alla sua cultura. Abbiamo voluto rivolgere l'attenzione non solo al ricco patrimonio architettonico di tenute viticole, ma anche al modo in cui la viticoltura ha influenzato interi paesaggi culturali, in particolare quelli terrazzati. Ne sono una testimonianza il servizio fotografico realizzato in varie regioni viticole della Svizzera e la conversazione con Raimund Rodewald, direttore della Fondazione Svizzera per la tutela del paesaggio. Non è da molto – solo dagli anni Ottanta – che queste straordinarie forme paesaggistiche sono state riconosciute nel loro alto valore estetico e quindi preservate dalla distruzione e poste sotto tutela. La premessa alla loro salvaguardia risiede nella formazione della sensibilità per questi monumenti naturali e culturali, nella stessa misura in cui abbiamo educato l'attenzione per il patrimonio culturale costruito. O nelle parole del massimo protettore del paesaggio: «Senza questa esigenza estetica, uno sviluppo positivo del paesaggio è quasi impossibile».

 

Dossier 1
Paul Bissegger
Variations sur Wein, Weib und Gesang
Grandes demeures vigneronnes à La Côte

Riassunto
Variazioni su Vino, donne e canto: grandi dimore viticole a La Côte
La regione di La Côte ha attirato nel tempo non solo la classe dirigente bernese che, dal 1536, governava e amministrava il Paese di Vaud, ma anche l’élite sociale vodese e ginevrina. Era segno di agiatezza disporre di una Herbsthaus (dimora d’autunno) in cui trascorrere in particolare l’allegro periodo della vendemmia, accompagnato da numerose feste e ritrovi tra amici. L’architettura, l’ornamentazione e gli arredi di queste dimore, in ampia parte conservate, fanno parte dei tesori culturali vodesi. Per mantenersi, tuttavia, il paesaggio viticolo e il suo patrimonio costruito devono essere redditizi. Consumiamo dunque i nostri eccellenti vini svizzeri!

 

Dossier 2
Stefan Sonderegger
Wein und Prestige für Städter
Rebbau und repräsentative Landsitze im St. Galler Rheintal

Riassunto
Vino e prestigio per cittadini agiati. Viticoltura e rappresentative dimore di campagna nella valle del Reno sangallese
La viticoltura svizzera vanta una tradizione risalente all’alto Medioevo. Conventi e nobili facevano coltivare i loro vigneti da contadini in cambio di tributi. Dal XIV secolo anche i cittadini e le istituzioni cittadine promossero, in collaborazione con contadini locali, la viticoltura nei terreni adiacenti alle città. La valle del Reno sangallese, per esempio, divenne una regione di approvvigionamento per il vino tanto per la città quanto per la regione di San Gallo. Ciò portò allo sviluppo di una particolare attività edilizia: dal XV al XVIII secolo alcune agiate famiglie di commercianti della città di San Gallo acquistarono vigneti per costruirvi delle dimore simili a castelli. Esempi quali i castelli di Greifenstein a Thal e di Weinstein a Marbach testimoniano come questo ceto cittadino superiore riformato sfruttasse le proprie dimore rurali a fini di rappresentanza, ma anche quale investimento e quale fonte di approvvigionamento di prodotti agricoli. Ciò comportava spesso tensioni sociali con la popolazione rurale cattolica.

 

Dossier 3
Andreas Gottlieb Hempel
Architektur und Wein im Bündner Rheintal
Eine fruchtbare Symbiose mit Tradition

Riassunto
Architettura e vino nella valle del Reno grigionese
Nei Grigioni l’architettura contemporanea e la viticoltura convivono in una felice simbiosi. La tradizione viticola è attestata per la prima volta dall’epoca romana nella valle del Reno grigionese in un documento conventuale del 744. Se in passato si coltivava soprattutto il Completer, un vitigno bianco, nel XVII secolo l’importazione di viti dalla Côte d’Or portò alla produzione di un Pinot nero che raggiunse i migliori risultati per questo vitigno in Svizzera. Nella piccola regione di appena 420 ettari si coltivano però con successo anche il Chardonnay, il Pinot bianco e il Pinot grigio, così come il Riesling × Silvaner. Insuperabile rimane però il Pinot nero, vinificato soprattutto in barrique, e talmente richiesto da essere quasi introvabile all’estero. All’alta qualità dei vini si sono aggiunte negli ultimi anni eccellenti opere di architettura per tenute viticole. Il contributo illustra cinque esempi: la tenuta Scadena a Malans e le tenute Davaz, Gantenbein, Adank e Marugg a Fläsch.

 

Interview | Interview | Intervista
Angelica Tschachtli
Eine Krypta für den Wein
Zusätzlich zu den Weingütern in Argentinien, Australien und den USA besitzt der Unternehmer Thomas Schmidheiny auch eine Produktionsstätte in Heerbrugg im Rheintal – direkt neben seinem Elternhaus. Mit der Zupacht der zehn Hektaren umfassenden Rebberge in Rapperswil-Jona am Zürichsee war 2009 ein Ausbau nötig. Architekt Urs Spirig von Hautle + Partner AG erläutert die Herausforderung dieser Bauaufgabe.

 

Dossier 4
Ottavio Lurati
Vendemmia e… festa a Lugano
Coesione tra confederati

Riassunto
Ogni comunità, a qualunque latitudine, trasforma il raccolto delle messi e la vendemmia in un’anelata occasione di far festa insieme, tra adulti e giovani addetti ai lavori e tra la gente del posto. Anche nella Svizzera che per comodità siamo soliti chiamare Romanda e nel Ticino simili feste sono molto sentite. Si colorano spesso di echi patriottiche così come si arricchiscono dell’incontro fra la gente, un incontro cordiale e segnato da quella spontaneità che (ahimè) oggi si fa sempre più rara.

 

Dossier 5
Anne-Laure Juillerat et Christian de Reynier
Le pavillon des Bugnons à Colombier et les « cabinets » du Vignoble Neuchâtelois
Un trait d’union entre la vigne et l’architecture de prestige aux XVIIIe et XIXe siècles

Riassunto
Il padiglione dei Bugnons a Colombier e i «cabinets» nei vigneti di Neuchâtel
Dal XVI secolo e soprattutto nel XVIII e XIX secolo la nuova élite economica di Neuchâtel fece costruire dimore di prestigio nella zona viticola, alla periferia degli agglomerati storici. Le qualità panoramiche del paesaggio venivano sfruttate in particolare attraverso i padiglioni-belvedere (detti anche «cabinets»), edificati a distanza variabile dalla casa padronale. Tra questi, uno dei più accurati è il padiglione dei Bugnons a Colombier, che nel 2009 è stato oggetto di un intervento di restauro e di uno studio approfondito. Commissionato all’inizio del XIX secolo da un’agiata famiglia attiva nell’industria tessile delle «indiennes» e proprietaria di vigneti, fu costruito interamente in pietra da taglio. Le decorazioni pittoriche, eseguite con tutta probabilità in tappe successive e dipinte a trompe-l’oeil, raffigurano l’interno di un pergolato di metallo dorato, orientato verso paesaggi di vario genere. Accostabili alle pitture a trompe-l’oeil di gusto italianizzante, in voga nella Svizzera occidentale negli anni 1830-40, le decorazioni potrebbero essere state influenzate anche dalle attività del committente e dai disegnatori professionisti al suo servizio, legati alla realizzazione dei motivi stampati sulle «indiennes» che all’epoca venivano esportate prevalentemente verso l’Italia.

 

Interview | Interview | Intervista
Melchior Fischli
Weinlandschaften
Der Weinbau hat nicht nur ein reiches architektonisches Erbe geschaffen, sondern war seit Jahrhunderten ein wesentlicher Faktor für die Gestalt der schweizerischen Kulturlandschaft. Am deutlichsten kommt diese Rolle in den Terrassenlandschaften zum Ausdruck. Raimund Rodewald spricht im Interview über deren Geschichte und über die Fragen, die sich heute im Umgang mit diesen Landschaften stellen.

 

Fotoessay | Essai photographique | Saggio fotografico

 

Aktuell | Actuel | Attuale
Billet de la direction
Forschung öffentlich machen?

 

AktuellActuel | Attuale
«Zu Tisch – A table – A tavola»
Europäische Denkmaltage am 13. und 14. September 2014

 

Focus
Isabel Haupt, Franziska Schärer (Mitarbeit)
«Daß dieses Zimmer nichts Heiliges in sich hat»
Profanes Bildprogramm im Kloster Fahr freigelegt
Das Kloster Fahr ist nicht nur eine Aargauer Exklave im Kanton Zürich, das Benediktinerinnenkloster liegt seit dem 16. Jahrhundert auch inmitten reformierter Gebiete. Dass man hierauf Rücksicht nahm, zeigen im Zuge der laufenden Gesamtrestaurierung neu entdeckte Malereien, die eine Stuckdecke aus dem Jahr 1756 bereichern.

 

Focus
Simon Baur
Zum Teufel mit der Autorschaft?
Ein aktuelles Beispiel aus Österreich zeigt den problematischen Umgang mit Urheberund Autorenrechten: Ein Neubau verunstaltet die Nachtwallfahrtskapelle Locherboden in Mötz bei Innsbruck, die 1999 ausgezeichnet wurde.

 

Auslandreisen | Voyages à l’étranger | Viaggi all’estero

  • Streifzüge durch Florenz
  • Chicago, ein urbanes Kunstwerk

 

Bücher | Livres | Libri

  • Lausanne – Parcs et jardins publics
    Sortie du deuxième volume de la collection de la SHAS, Architecture de poche
  • Ländliche Bilderfreude
    Appenzeller Möbelmalerei 1700–1860

 

Impressum | Impressum | Colophon

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Prezzo
CHF 25.00
Prezzo membri SSAS
CHF 17.00
Tipo:
Buch
Illustrazioni
120
Numero pagine
80
Autori
Diverse
Numero articolo
K+A-2014.3
Lingua
Italienisch
Data di uscita
ISBN
978-3-03797-130-7
Casa editrice
Gesellschaft für Schweizerische Kunstgeschichte