Negli scorsi due anni – in epoca di pandemia – i giovani si sono creativamente appropriati dello spazio pubblico. Non si tratta certo di una novità, ma stavolta il fenomeno è stato piuttosto vistoso: si pensi alle ampie aree di parcheggio dei centri commerciali trasformate in luoghi di ritrovo, dove le ragazze e i ragazzi, muniti di sedie pieghevoli da campeggio, si riunivano a chiacchierare. Ai giovani non mancano idee e fondamentalmente hanno bisogno di poche infrastrutture per ritrovarsi, secondo il motto «l’essere umano è la più grande gioia di se stesso».
Cosa significa «costruire per i giovani»? Come si costruiscono dei luoghi per il loro tempo libero, che non siano quindi punti di ritrovo improvvisati, bensì centri giovanili, ostelli e collegi? Le autrici e gli autori di questo numero hanno svolto varie ricerche sul tema. Gli ostelli svizzeri per la gioventù, per esempio, vantano una tradizione quasi centenaria e nel corso del tempo hanno vissuto profonde trasformazioni, pur restando fedele alla propria identità; in questo numero vengono trattati alcuni esempi scelti. La cultura architettonica di questo specifico ambito, fin dall’inizio di ottimo livello, si è evoluta verso un’architettura duratura, che non ha perso nulla del suo fascino; luoghi spettacolari della Svizzera sono così diventati punti di ritrovo per persone di tutte le generazioni e di ogni parte del mondo.
Dossier 1
Zara Tiefert-Reckermann
Die Schweizer «Jugi»
Vom Massenlager mit Wolldecken zu privatem Komfort und architektonischer Nachhaltigkeit
Riassunto
L’ostello svizzero
Gli Ostelli della gioventù svizzeri vantano una storia pressoché centenaria. L’associazione degli Ostelli svizzeri è nata nel 1924, sullo sfondo dei movimenti giovanili e secondo il modello tedesco, e da quel momento si è costantemente rinnovata ed evoluta. Fin dall’inizio ha posto l’accento su una cultura architettonica di qualità. I primi ostelli dell’associazione furono realizzati negli anni ’30, tra i quali per esempio quelli di Fällanden e Crans-Montana. Ancora oggi questi primi edifici si distinguono per la loro architettura pregevole e originale – sia che si tratti di vecchie case storiche conservate e riconvertite come a Burgdorf, sia nel caso di edifici nuovi, realizzati riferendosi alla cultura locale come a Gstaad nel Saanenland.
Dossier 2
Ernst Spycher
Jugenderfahrungen und Lebenswerk
Der Basler Architekt Hannes Meyer (1889–1954) und seine Bauten für die Jugend
Riassunto
L’architetto basilese Hannes Meyer (1889-1954) e i suoi progetti per i giovani
In qualità di giovane capocantiere, Hannes Meyer – più tardi direttore del Bauhaus a Dessau – constata in prima persona le pessime condizioni di vita e di lavoro degli operai edili a Basilea. Le prime esperienze professionali e soprattutto il confronto con i movimenti di riforma all’inizio del XX secolo lo confrontano con conoscenze decisive per il suo futuro lavoro di architetto e docente. Meyer era convinto che le questioni architettoniche andassero affrontate sullo sfondo di un contesto sociale ampliato e che in questo senso l’architetto dovesse assolvere anche compiti pedagogici e di trasformazione sociale. Uno sguardo sui progetti realizzati in Svizzera e sul lavoro svolto al Bauhaus a Dessau ci consente di contestualizzare la sua attività e le sue idee progettuali, in particolare rispetto alle esigenze pedagogiche e al tema «costruire per la gioventù». L’architettura di Meyer pone sempre l’uomo e le sue esigenze sociali al centro: l’incontro e il dialogo devono sempre essere possibili.
Dossier 3
Vanessa Vogler
«Stätten sinnvoller Freizeitbeschäftigung»
Eine architekturhistorische Perspektive auf Schweizer Jugendhäuser
Riassunto
I centri giovanili in Svizzera in una prospettiva storico-architettonica
I centri giovanili sono strutture per il libero, un luogo in cui i giovani possono incontrarsi senza obbligo di consumo e supportati da assistenti sociali. L’esigenza di disporre di questo tipo di luoghi di incontro di risale all’inizio del XX secolo, quando nacquero diverse organizzazioni giovanili con lo scopo di occupare in modo sensato il tempo libero delle ragazze e dei ragazzi, all’interno di luoghi adeguati. L’idea di un centro giovanile è stata presentata al vasto pubblico per la prima volta all’Esposizione nazionale svizzera del 1939 di Zurigo. Se negli anni Cinquanta predominava la tendenza di costruire ex novo dei grandi edifici, a partire dal decennio successivo si affermò soprattutto un approccio di riconversione di stabili esistenti, incontrando varie tipologie di edifici da impiegare. L’architettura dei centri giovanili è legata principalmente all’iniziativa dei giovani stessi, alla perseveranza dei gestori, così come alla creatività e sobrietà nell’approccio nei confronti della sostanza costruita e alla gestione delle risorse finanziarie a disposizione.
Dossier 4
Michael Chappuis
Les collèges jésuites
Quand la Contre-Réforme investit dans la formation de la jeunesse
Riassunto
I collegi gesuiti
Durante i due secoli di attività dell’ordine gesuita (1540-1773), sei collegi sorsero entro gli attuali confini della Svizzera. In un primo tempo furono ospitati in edifici già esistenti. In seguito le città di Friburgo, Porrentruy e Briga iniziarono a costruire edifici nuovi, che ancora oggi caratterizzano in maniera spettacolare il loro paesaggio. Uno stile architettonico gesuita vero e proprio non esiste: ogni edificio rispecchia il tempo in cui è stato costruito e tiene conto delle caratteristiche locali. Ciononostante gli edifici condividono alcune caratteristiche distintive e presentano delle analogie. La funzione ne determina la forma e le lunghe facciate sono scandite da innumerevoli finestre e da un decoro estremamente sobrio. La pianta è quasi sempre costituita da un’ala con le aule, un’ala con i dormitori e una chiesa, organizzate intorno a una corte.
Dossier 5
Grégory Quin
Entre quête de l’or blanc et essor des stations de sports d’hiver
Une histoire des camps de ski depuis les années 1940
Riassunto
Una storia «architettonica» dei campi sciistici a partire dagli anni Quaranta
Da origini piuttosto militaresche del periodo del secondo conflitto mondiale, a partire dalla seconda metà del XX secolo i campi di sci sono diventati un’istituzione nazionale; in particolare hanno beneficiato della popolarità acquisita dallo sci alpino, divenuto uno sport di massa. Di fatto i campi sciistici, spesso organizzati con risorse piuttosto modeste, sono un fattore identitario della «Svizzera che scia». Dagli anni Sessanta numerose località e scuole hanno investito nell’organizzazione di campi sportivi, fino a costruire o ristrutturare degli chalets. Il sostegno federale è sempre stato costante e regolare, in particolare attraverso il programma Gioventù+Sport che, pur senza costruire delle infrastrutture, garantisce la formazione dei monitori e sovvenziona le società sportive e le istituzioni organizzatrici.
KdS | MAH | MAS
Richard Buser, Axel Christoph Gampp
Die Kunstdenkmäler des Kantons Basel-Landschaft V
Der Bezirk Laufen
Der jüngste Bezirk des Kantons Basel-Landschaft war Kernland des ehemaligen Fürstbistums Basel. Zahlreiche Herrschaftsbauten zeugen davon und manche barocke Kirche. Ebenso wird auf die facettenreiche Industriegeschichte und ihre architektonischen Zeugen eingegangen. Mit Laufen Keramik und Ricola sind zwei international erfolgreich tätige Firmen vertreten. Zahlreiche öffentliche Bauten des 19. und 20. Jahrhunderts gehören zu weiteren Highlights des fünften Baselbieter Kunstdenkmälerbands.
Interview | Interview | Intervista
Nicole Stephan
Nur was man kennt, kann geschützt werden
Interview mit Brigitte Frei-Heitz, Denkmalpflegerin des Kantons Basel-Landschaft
KdS | MAH | MAS
Chantal Ammann-Doubliez, Ludovic Bender, Karina Queijo, Romaine Syburra-Bertelletto
Les Monuments d’art et d’histoire du canton du Valais VIII
Le bourg capitulaire et l’église de Valère à Sion
Une des deux collines emblématiques de Sion est présentée en détail pour la première fois grâce à une étroite collaboration entre de nombreux spécialistes de plusieurs disciplines. Il en résulte un ouvrage destiné autant aux chercheurs qu’aux amateurs du patrimoine.
Interview | Interview | Intervista
Nicole Stephan
Le présent n’est que le locataire de l’histoire
Interview avec Maria Portmann, conservatrice cantonale des monuments historiques, et Christophe Amsler, architecte en charge de la restauration de la basilique de Valère
Interview | Interview | Intervista
Ferdinand Pajor
Restauration et transmission de l’héritage architectural
Denkmaltage
Mehr als eine Kulisse – lebendige Orte der Freizeit
Die Europäischen Tage des Denkmals vom 10. und 11. September 2022 beleuchten historisch bedeutende Stätten der Kunst, der Erholung und des Sports, in denen wir unsere Freizeit verbringen. Das diesjährige Motto lautet «Freizeit – Temps libre – Tempo libero – Temps liber».
Aktuell | Actuel | Attuale
Nicole Bauermeister, directrice de la SHAS
Billet de la direction
Une association comme la nôtre est plus forte que la somme de ses éléments constitutifs
Publikationen der GSK | Publications de la SHAS | Pubblicazioni della SSAS
Das Girsbergerhaus in Unterstammheim
Fachwerkbau, Museum und Schaulager
Das kurz nach 1420 erbaute Girsbergerhaus gilt als ältestes in seinen wesentlichen Teilen erhaltenes Fachwerkhaus im ländlichen Raum der Schweiz. Das aus Holz und Lehm errichtete Bauwerk, das 600 Jahre weitgehend unbeschadet überdauert hat, ist ein Faszinosum – besonders für unsere Zeit, die nachhaltiges Bauen eben erst wiederzuentdecken beginnt.
Auslandreisen | Voyages à l’étranger | Viaggi all’estero
- Grosse Entdeckungsreise Saudi-Arabien
Mit Abstechern in den jemenitisch geprägten Süden und nach Bahrain - Vielfalt der Königsstädte
Jahreswechsel in Marrakesch
Aktuell | Actuel | Attuale
«Heute komme ich mit mehreren Anliegen.»
Citizen Science: Das Transkriptionsprojekt der Briefe von Johann Rudolf Rahn
Bücher | Livres | Libri
- Erste Hilfe: Architekturdiskurs nach 1940. Eine Schweizer Spurensuche
Stanislaus von Moos
Zürich: gta Verlag, 2021, 448 Seiten, 285 Abbildungen, ISBN 978-3-85676-397-8, CHF 60 - Erdbebensicherheit von Baudenkmälern
Bundesamt für Umwelt BAFU, Bundesamt für Kultur BAK und Bundesamt für Bevölkerungsschutz BABS (Hg.)
92 S. PDF unter www.bafu.admin.ch/erdbeben - Basel ungebaut
Redaktion: Tilo Richter
240 Seiten, 142 Abbildungen, Basel: Christoph Merian Verlag, ISBN 978-3-85616-965-7, CHF 39 - Rudolf Steiner – eine Bildbiographie
David Marc Hoffmann, Albert Vinzens, Nana Badenberg, Stephan Widmer
496 Seiten, über 800 Abbildungen, Dornach: Rudolf Steiner Verlag, ISBN 978-3-7274-5336-6, CHF 104
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