k+a 2013.2 : Schwimmbäder | Piscines | Piscine

k+a 2013.2 : Schwimmbäder | Piscines | Piscine

La storia dei bagni pubblici e delle loro espressioni architettoniche è sempre anche una fonte preziosa di notizie sulle trasformazioni sociali. Nel XIX secolo la rapida espansione delle città andò di pari passo con l’affermarsi di un crescente entusiasmo per lo sport e la natura, nonché con l’esigenza di una maggiore igiene del corpo e di un sano esercizio fisico «pedagogicamente utile». Nacquero così ambienti protetti e «bagni popolari», nascosti dagli sguardi indiscreti: ad esempio a Zurigo, dove tra il 1837 e il 1900 sorsero complessivamente dieci bagni divisi per sesso. All’inizio del XX secolo la crescente influenza delle aspirazioni riformatrici legate alla cultura del corpo in Germania incoraggiò l’introduzione del nuoto come attività sportiva. Negli anni Venti e Trenta l’utilizzo del cemento armato per la costruzione di vasche di grandi dimensioni portò in Svizzera a un vero e proprio boom edilizio di piscine all’aperto. Si affermò così una specifica categoria architettonica che si diffuse nelle città, in campagna e perfino nelle regioni alpine. Tra gli esponenti di quest’epoca d’oro delle piscine, Beda Hefti (1897-1981) si distinse per le sue opere improntate al Movimento moderno, contraddistinte da eleganza e nobiltà: un effetto basato sulla convergenza tra situazione topografica e appropriazione architettonica della natura, sviluppata con un grado di perfezione raramente eguagliato in seguito. Lasciatevi sorprendere da un viaggio del tutto particolare attraverso la storia del paesaggio svizzero dei bagni pubblici!

 

Essay | Essai | Saggio
Dave Lüthi
De l’eau et des jeux!
Quelle architecture pour quel bain?

Riassunto
Quale architettura per quale bagno?
Scrivere la storia dei bagni pubblici vuol dire interessarsi alla storia della pratica del nuoto. Sollecitato da numerosi pedagoghi – tra i quali Rousseau e Pestalozzi – il nuoto è stato a lungo una prerogativa dei militari e degli scolari; perfino dopo la sua istituzionalizzazione all’inizio del XX secolo, rimane anzitutto uno sport a carattere popolare. Gli edifici che accolgono le piscine fanno la loro comparsa solo tardivamente, intorno al 1900, e sono spesso attrezzati in modo sommario: bastava nascondere i nuotatori dagli sguardi indiscreti e separare gli uomini dalle donne. Solo negli anni Venti inizia ad affermarsi un’architettura più caratteristica, che nelle città svizzere si impone rapidamente come un indicatore di modernità. I numerosi bagni pubblici costruiti nei decenni successivi sono contraddistinti da vetro e cemento, in città come in campagna, in pianura come in montagna.

 

Dossier 1
Rolf Wirth
Das Strandbad oberhalb St. Gallens
Badeweiher und -bauten in der Ostschweizer Metropole

Riassunto
Il lido sopra San Gallo
Sull’altipiano situato a sud della città di San Gallo si trovano sette stagni. Creati a partire dal XVII secolo, servirono in primo luogo per l’approvvigionamento idrico cittadino e come bacino antincendio. Dal 1865 la città costruì anche degli stabilimenti balneari, il primo dei quali per ragazze. Fino a oggi sono aperti al pubblico durante l’estate due laghetti: uno ad accesso libero, l’altro a pagamento. Una parte di quest’ultimo è riservata alle donne. Le costruzioni di legno in stile chalet, risalenti a un secolo fa e interamente rinnovate, non hanno perso nulla del loro fascino originario. Furono costruite da Albert Pfeiffer (1851-1908), architetto cittadino sangallese, che in precedenza aveva realizzato il bagno pubblico di San Gallo, la più antica piscina coperta conservata in Svizzera.

 

Dossier 2
Daria Caverzasio Hug, Simona Martinoli
Il bagno «pompeiano» di Arzo

Riassunto
Nascosto tra gli alberi, nei pressi delle cave di marmo che fin dal Medioevo hanno reso noto il villaggio collinare di Arzo (Mendrisio), si cela un piccolo gioiello architettonico, oggi in stato di completo abbandono: il bagno «pompeiano» progettato nel 1932 dall’architetto Francesco Della Casa. Tra le prime piscine pubbliche sorte in Ticino, va ricondotta all’iniziativa di Ferdinando Bustelli, un cittadino di Arzo che aveva fatto fortuna in Argentina. L’intento del promotore era di favorire lo sviluppo delle energie fisiche e morali della gioventù locale e di rendere la regione più attrattiva per i villeggianti, provenienti soprattutto dall’Italia. Alimentato con le acque del torrente Gaggiolo, lo stabilimento si distingue nel panorama dei bagni pubblici svizzeri del periodo per la sua architettura improntata a ritmi ed equilibri classici, interpretati secondo un linguaggio aggiornato che evoca atmosfere metafisiche.

 

Dossier 3
Pasquale Zarriello
Ein Jahrzehnt des Wandels
Beda Hefti – vom Neoklassizismus zur Moderne, von Fribourg bis Heiden

Riassunto
Beda Hefti – dai riferimenti classici al Movimento moderno, da Friburgo a Heiden
Le prime piscine all’aperto progettate dall’ingegnere Hefti sono connotate non tanto da un carattere effimero, quanto piuttosto da una nobiltà che in seguito sarebbe venuta meno in questa categoria architettonica. I bagni alpini, ricchi di dettagli, emanavano un’eleganza insolita, determinata in ampia misura dalla capacità di sfruttamento della posizione topografica e dalla modellazione dell’architettura attraverso la topografia. L’appropriazione della natura da parte di Hefti è senza termini di paragone in Svizzera. Con il suo modo di operare dimostrò una notevole capacità di adattamento nei confronti tanto dei committenti quanto delle nuove tendenze architettoniche. Le sue straordinarie opere d’esordio spiccano nettamente nel contesto elvetico dei bagni pubblici. L’abbandono delle forme classiche non si svolse in modo repentino, bensì gradualmente e a tappe. Alla standardizzazione e alla tipizzazione del compito architettonico da un lato, Hefti contrappose dall’altro un’unicità auratica.

 

Interview | Interview | Intervista
Nicola Navone
Il Bagno di Bellinzona di Aurelio Galfetti, Flora Ruchat-Roncati e Ivo Trümpy
Un’intervista ad Aurelio Galfetti

Il Bagno di Bellinzona è giustamente considerato una delle opere maggiori dell’architettura recente in Ticino, da cui emerge con particolare forza quella concezione «territoriale» dell’architettura che ha caratterizzato, e caratterizza tuttora, molti valenti architetti ticinesi e che ha ispirato il programma didattico dell’Accademia di architettura.

 

Dossier 4
Marcel Just
Der Sprung ins kalte Wasser
Vom ersten gedruckten Schwimmlehrbuch zu den ersten künstlich angelegten Schwimmbädern der Schweiz

Riassunto
Le prime piscine artificiali in Svizzera
Dopo secoli di negazioni e divieti, con l’Illuminismo e le idee di Rousseau la cultura dei bagni e del nuoto venne riconquistata grazie all’aiuto di personalità pionieristiche. Intorno al 1800 la pratica dell’esercizio fisico venne divulgata attraverso manuali e fu parzialmente introdotta nelle scuole e nelle associazioni. In Svizzera vi furono due pionieri attivi in prima linea. Phokion Heinrich Clias, autore di testi sulla ginnastica, fondò a Berna la prima società di ginnastica e nel 1822 promosse, sempre a Berna, la creazione del primo centro per l’insegnamento del nuoto in Svizzera, con una piscina all’aperto allestita in un bacino artificiale senza corrente. Emanuel von Fellenberg, suo coetaneo, fondò una scuola per figli di famiglie benestanti, nota anche oltre i confini nazionali, nonché una scuola per i poveri a Hofwil presso Münchenbuchsee, ispirata alle idee di Pestalozzi. Si adoperò inoltre per un modello educativo che coniugava i programmi di formazione con l’esercizio fisico. Accanto a una palestra, dotata di attrezzi ginnici e sportivi, gli allievi avevano a disposizione per l’apprendimento del nuoto una piscina, costruita nel 1822–23. I due stabilimenti con vasche artificiali possono essere annoverati tra i primi realizzati in Europa. Solo alcuni decenni più tardi, all’inizio del XX secolo, vennero costruite, grazie all’uso del cemento armato, piscine di grandi dimensioni.

 

Helvetica
Olivier Bauermeister
Le nymphée de l’hôtel Besenval
Plaidoyer en faveur de la réhabilitation d’une « curiosité » parisienne unique en son genre

Riassunto
Il ninfeo dell’Hôtel de Besenval
L’attuale ambasciata svizzera a Parigi fu fatta costruire nel 1705 dall’abate Pierre Chanac de Pompadour. Nel 1767 l’edificio fu acquistato dal barone di Besenval, ispettore generale e tenente colonnello delle Guardie svizzere, oltre che estroverso cortigiano. Nel 1782 Besenval intraprese importanti lavori di trasformazione, tra cui l’allestimento di una straordinaria sala da bagno sotterranea, che destò l’ammirazione di tutta Parigi. Il ninfeo costruito dal celebre architetto Alexandre Théodore Brongniart e decorato sul tema dell’amore dall’altrettanto celebre scultore Clodion suscitò grande sensazione, sia per la sua originalità sia per l’intelligenza del suo allestimento e la ricchezza del suo decoro, come testimonia la Guide des amateurs et des étrangers voyageurs à Paris pubblicata da Thiéry nel 1786. Privato della decorazione scolpita (conservata quasi interamente al museo del Louvre), il ninfeo esiste tuttora, ma in pessimo stato di conservazione e adibito a deposito. Ultima e rarissima testimonianza artistica di uno stile di vita distintivo del XVIII secolo, meriterebbe di essere restaurato e valorizzato.

 

Dossier 5
Bettina Richter
Von der androgynen Sportlerin zur verführerischen Venus
Die Frau als Blickfang in Bäderplakaten der 1930er Jahre

Riassunto
La donna come richiamo visivo nei manifesti pubblicitari di bagni pubblici degli anni Trenta
Negli anni Trenta in Svizzera il boom edilizio dei bagni popolari si svolse sullo sfondo di un nuovo turismo sociale: l’accesso ai propri laghi e fiumi doveva essere garantito a tutti. Con l’apertura dei bagni venne rapidamente soppressa anche la divisione per sessi. Le donne in costume intero diventarono un motivo privilegiato dei manifesti pubblicitari. Raffigurate prevalentemente in uno stile bidimensionale tendente all’astrazione, rappresentavano la donna sportiva e androgina e assursero a simbolo di un nuovo turismo, che poneva in primo piano la conquista attiva della natura. Altri manifesti esaltarono l’architettura moderna dei nuovi stabilimenti balneari dell’epoca. Singoli autori utilizzarono la pubblicità dei bagni come pretesto per celebrare la bellezza del corpo femminile. Se nel 1935 il manifesto dichiaratamente erotico di Viktor Rutz provocò un forte scandalo, nel 1948 la sua Venere dalle forme sinuose, ambientata in un contesto mitologico, non destò quasi più scalpore, a riprova di una nuova libertà di costume.

 

KdS | MAH | MAS
Angelica Tschachtli
Das Fürstentum kulturhistorisch neu aufgearbeitet

Im November erscheint ein Kunstdenkmäler-Band über das Unterland des Fürstentums Liechtenstein. Diese Publikation schliesst die dortige Neubearbeitung der Kunstdenkmäler-Inventarisation ab. Ein Rückblick auf den Anfang der Zusammenarbeit zwischen der GSK und dem Historischen Verein für das Fürstentum Liechtenstein und eine Vorschau auf den neuen Band.

 

Coup de Coeur
Catherine Schmutz Nicod
L’ancienne église paroissiale et priorale Notre-Dame, actuel temple de Nyon

 

Aktuell | Actuel | Attualità
Das Tessin empfing die GSK mit offenen Armen – ein Rückblick auf die GV in Lugano

13 Jahre nach ihrer letzten Versammlung in Bellinzona kam die GSK für die Durchführung ihrer Generalversammlung wieder ins Tessin – und wurde dort von Politikern, namhaften Rednern, Tessiner GSK-Mitgliedern und den Medien sehr willkommen geheissen. 137 Teilnehmende aus der ganzen Schweiz fanden sich am Veranstaltungsort, der Università della Svizzera italiana in Lugano, ein.

 

Aktuell | Actuel | Attualità
Generiert Landschaft Kultur?
Festvortrag, gehalten an der Generalversammlung der GSK am 25. Mai 2013 in Lugano

 

Aktuell | Actuel | Attuale
Billet du président

Die GSK im Zusammenspiel mit dem Bund
La SHAS main dans la mainavec la Confédération

 

Publikationen der GSK | Publications de la SHAS | Pubblicazioni della SSAS
Schweizerische Kunstführer Serie 93
Die erste Serie 2013 der Schweizerischen Kunstführer wird im Sommer an die Abonnentinnen und Abonnenten verschickt. Ein Blick auf die einzelnen Hefte zeigt die Vielfalt der Themen.

 

Bücher | Livres | Libri

 

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Prezzo
CHF 20.00
Prezzo membri SSAS
CHF 15.00
Tipo:
Buch
Illustrazioni
117
Numero pagine
88
Autori
Diverse
Numero articolo
K+A-2013.2
Lingua
Deutsch
Französisch
Italienisch
Data di uscita
ISBN
978-3-03797-096-6
Casa editrice
Gesellschaft für Schweizerische Kunstgeschichte