k+a 2010.3 : Friedhofskunst | L'art dans le cimetière | L'arte nei cimiteri

k+a 2010.3 : Friedhofskunst | L'art dans le cimetière | L'arte nei cimiteri

«La singola tomba e il cimitero nel suo complesso sono degli archetipi dei monumenti. In modo esemplare indicano il passaggio da singoli elementi del ricordo attinente alla sfera privata, a cui la collettività partecipa in misura limitata, a luoghi di commemorazione, che rappresentano dei segni pubblici del ricordo», scrive Bernhard Furrer nel suo saggio Cultura del ricordo pubblicato in questo numero di k+a. Per gli studiosi come per il vasto pubblico, il culto dei monumenti e il culto dei defunti sottintendono molteplici implicazioni storico-culturali e affascinanti nessi storico-artistici.

Nel suo contributo sull'Architettura dei crematori, Ivo Zemp riflette sui crematori come espressioni dei cambiamenti socioculturali avvenuti dal XIX secolo a oggi. Quali testimonianze di una mutata e più distaccata percezione della morte e del lutto, i crematori segnano una svolta epocale rispetto alle danze macabre e agli ossari medievali, che ponevano gli uomini a confronto con immagini estreme, intese a evocare la loro condizione mortale.

Anche il contrasto tra la cultura cimiteriale protestante e quella cattolica nei cantoni Vaud e Ticino propone una ricca documentazione artistica, che pone in luce le diverse attitudini confessionali nei confronti della morte. Il contributo sui cimiteri ebraici in Svizzera, infine, illustra come i loro sviluppi siano strettamente legati alla condizione di minoranza della comunità ebraica rispetto alla maggioranza cristiana.

La redazione di Arte + Architettura vi augura una stimolante lettura.
Michael Leuenberger
 




Endingen-Lengnau
Jüdischer Friedhof in Endingen-Lengnau



Assens
Le temple d'Assens



Tra le sepolture degne di nota del cimitero di Lugano
Tra le sepolture degne di nota del cimitero di Lugano



Cimitero monumentale di Balerna
Cimitero monumentale di Balerna



Adriana Baretta
Adriana Baretta



Hans Holbeins Beinhausmusik
Hans Holbeins Beinhausmusik



Frauenfigur von Els Pletscher, Schaffhausen
Frauenfigur von Els Pletscher, Schaffhausen



Winterthur, Krematorium
Winterthur, Krematorium



Wolfgottesacker, Basel
Wolfgottesacker, Basel


Dossier 1
Ralph Weingarten
Jüdische Friedhöfe in der Schweiz
Spiegelbild der Beziehungen zwischen Christen und Juden

Riassunto
Cimiteri ebraici in Svizzera Le condizioni di vita delle comunità ebraiche in Svizzera nelle diverse epoche storiche hanno lasciato un’impronta anche sui cimiteri, determinandone la posizione, l’impianto, le tombe e le lapidi, nonché le annesse sale funebri. L’obbligo confessionale della sepoltura perpetua portò anche in Svizzera, dopo l’emancipazione con l’ottenimento da parte delle comunità ebraiche della parità giuridica nel XIX secolo, a varie soluzioni di sistemazione cimiteriale: dal nucleo ebraico isolato all’interno di un cimitero comunale ai cimiteri privati delle comunità ebraiche. L’organizzazione del cimitero e delle tombe varia secondo le usanze delle singole comunità. Dopo l’emancipazione, i cimiteri ebraici hanno conosciuto un’acculturazione più o meno marcata alla cultura cimiteriale, sia sul piano paesaggistico sia su quello architettonico. Il rito funerario si svolge invece tuttora secondo le usanze religiose ebraiche.

Zum Thema:
SKF "Die Synagogen von Lengnau und Endingen und der jüdische Friedhof". E. Hunziker, R. Weingarten. CHF 8.- >>

Essay | Essai | Staggio
Bernhard Furrer
Erinnerungskultur
Grabmale als Archetypen von Denkmalen

Riassunto
Cultura del ricordo La tomba rappresenta un archetipo del monumento: per chi rimane, ha un’importante funzione di ricordo. Occupa una posizione intermedia tra la commemorazione privata e la percezione pubblica. Se gli oggetti mobili o immobili lasciati dal defunto costituiscono testimonianze della sua personalità, della sua identità e dei suoi interessi, la tomba pone in risalto la sua appartenenza alla collettività – i cimiteri sono luoghi della commemorazione collettiva. Nasce così una cultura del ricordo, che nelle sue molteplici espressioni contraddistingue le comunità religiose, come analogamente le diverse attitudini nei confronti del monumento caratterizzano le collettività statali.


Dossier 2
André Ribeiro, Dave Lüthi
Notre demeure éternelle
Histoire et forme du cimetière protestant: l’exemple vaudois

Riassunto
Storia e aspetti del cimitero protestante: l’esempio vodese Nel canton Vaud, come in numerosi altri territori della Svizzera riformata, i cimiteri sono da tempo ubicati lontano dagli abitati, in posizione calma e ritirata. Il contrasto è notevole rispetto alla situazione ancora oggi predominante nei cantoni cattolici confinanti, dove il cimitero è spesso adiacente alla chiesa, secondo un’usanza di origine medievale. L’allontanamento verso la periferia è avvenuto gradualmente, non solo per motivi di igiene, ma anche a seguito di preoccupazioni ideologiche e politiche. Questo fenomeno di rilievo nella storia della relazione con i morti risulta ancora poco studiato: l’esempio dei cimiteri vodesi dal XVIII all’inizio del XIX secolo, con oltre 300 casi e un ampio apparato giuridico, offre una solida base di studio.


Dossier 3
Simona Martinoli, Lucia Pedrini-Stanga
Arte fra le tombe
La scultura funeraria in Ticino tra Otto e Novecento

Con il suggestivo titolo «arte fra le tombe»1, a partire dagli anni Venti del XX secolo la stampa ticinese dà avvio alla consuetudine di visitare i cimiteri monumentali come veri e propri musei a cielo aperto. Una consuetudine che sembra rinata di recente con il fenomeno del cosiddetto «cimiturismo», ossia andar per cimiteri per interesse culturale2.


Nicoletta Ossanna-Cavadini
La visione ottocentesca della città dei morti e le vicende storiche del cimitero monumentale di Balerna


Interview | Interview | Intervista
Matteo Terzaghi
Ottantotto rose al cimitero
Un’artista contemporanea è invitata a intervenire in un cimitero di impostazione ottocentesca. A colloquio con Adriana Beretta, autrice dell’opera Rosa rosae rosae…


Dossier 4
Uli Wunderlich
Mors certa, Hora incerta – vom Totentanz auf dem Friedhof
Die Entstehung der makabren Kunst aus der Abneigung der Kirche gegen «heidnische» Feiern am Grab

Riassunto
Le danze macabre nei cimiteri Per molto tempo nei cimiteri si mangiava, si cantava e si danzava. Dal momento che la chiesa non ammetteva i rituali pagani, il clero rovesciò le vecchie usanze nel loro contrario: fece parlare e agire i morti, per convertire il pubblico a una condotta di vita cristiana. Fra il XIV e il XX secolo sono documentate in Svizzera circa 40 danze macabre di carattere monumentale, andate però in gran parte perdute. 25 si trovano (o si trovavano) nel luogo di sepoltura e di commemorazione dei defunti. Se invariata è rimasta la funzione di «memento mori» – l’invito a riflettere sulla condizione mortale dell’uomo, a cui nessuno può sottrarsi – sono invece cambiati, per gli artisti come per gli spettatori, l’aspetto dei monumenti funebri e la composizione del repertorio di figure, nonché i motivi e il significato delle danze macabre.


Dossier 5
Zara Reckermann
Der Waldfriedhof als Idealfriedhof
Pionierleistung und Ausdruck der Reformbewegung: der Waldfriedhof Schaffhausen.

Riassunto
Il cimitero silvestre di Sciaffusa Realizzato da Carl Werner nel 1914 sul modello monacense di Hans Grässel, il cimitero silvestre di Sciaffusa fu il primo del suo genere in Svizzera. Già allora venne stabilito nel registro fondiario che il 60% della sua superficie doveva rimanere boschiva. L’ampia area del cimitero si estende oggi su 17 ettari. Tra le zone occupate dalle tombe si sviluppano vaste superfici boschive articolate dai tracciati sinuosi dei sentieri, determinati dall’impianto complessivo e dal carattere del bosco. Le tombe sono delimitate in modo uniforme da una vegetazione autoctona, mentre la scelta di una decorazione individuale delle sepolture è lasciata ai parenti. Di particolare rilievo sono una tomba collettiva con una scultura in bronzo di Hans Josephson (1978) e il colombario realizzato nel 1989 su progetto di Brigitte Stadler e Roland Gut. L’architettura del cimitero è chiara e semplice, con pochi ma suggestivi ornamenti simbolici. Se all’epoca il cimitero silvestre rappresentò per la popolazione un gesto di radicale rottura con la tradizione, oggi è considerato, sul piano formale e paesaggistico, la forma ideale di cimitero.


Dossier 6
Ivo Zemp
Die Architektur der Feuerbestattung
Krematorien als lebendiger Ausdruck der Kulturgeschichte

Riassunto
I crematori come espressioni viventi della storia culturale Fino agli anni 1960 la chiesa cattolica ha vietato la cremazione quale forma di sepoltura: il divieto è stato abolito solo nell’ambito del Concilio Vaticano II. Nel 1980 in Svizzera il numero di cremazioni ha raggiunto il 50%; oggi quasi l’80% dei defunti viene cremato. Come si è giunti a questa riforma? Quali sono le ragioni di carattere storico-culturale? Come si sono manifestati questi sviluppi sul piano architettonico? Il testo si basa sulla tesi secondo cui la genesi della cremazione moderna è spiegabile solo alla luce dei presupposti storico-intellettuali, tecnici e socioculturali. Sotto l’influenza di questi fattori esterni, l’architettura dei crematori si è sviluppata come un genere a se stante. La diversità delle soluzioni è illustrata per mezzo di alcuni esempi svizzeri.


Dossier 7
Michael Leuenberger
Denkmalpflege auf dem Friedhof

Der Wolfgottesacker in Basel – ein Refugium wertvoller Grabmäler
1872 wurde er fertiggestellt und galt als eine der schönsten Friedhofsanlagen der Schweiz: der Wolfgottesacker an Basels Stadtgrenze. Heute liegt er inmitten eines Gewerbegebiets und steht unter Denkmalschutz. Einige der Familiengrabstätten wurden in den vergangenen Jahren sorgfältig restauriert. Eine Erkundung mit Denkmalpflegerin Anne Nagel und Grabmalberater Kaspar Hiltbrand.


KdS | MAHS | MASS
Matthieu de la Corbière
Genève, ville forte
Monuments d’art et d’histoire du canton de Genève, tome III

Interview KdS | Interview MAHS | Intervista MASS
Die Kunstdenkmäler der Schweiz – prominent mit Franz Hohler

KdS | MAHS | MASS
Praktikum bei den Kunstdenkmälern der Schweiz

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Südtoskana: Siena und sein Umland

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Prezzo
CHF 20.00
Prezzo membri SSAS
CHF 15.00
Tipo:
Buch
Numero pagine
92
Numero articolo
K+A-2010.3
Lingua
Deutsch
Französisch
Italienisch
Data di uscita
ISBN
978-3-03797-444-5
Casa editrice
Gesellschaft für Schweizerische Kunstgeschichte